Calcolo sorprendente indica la data futura della possibile fine dell’umanità sulla Terra

Calcolo sorprendente indica la data futura della possibile fine dell’umanità sulla Terra

Lorenzo Fogli

Dicembre 15, 2025

Immaginare come sarà la Terra tra centinaia di milioni di anni sembra un esercizio lontano dalla vita di tutti i giorni. Eppure, con l’aiuto di simulazioni al computer, emerge un quadro preciso: i continenti continueranno a muoversi, fondendosi in un unico grande supercontinente che trasformerà profondamente il clima e l’ecosistema del pianeta. Questo cambiamento potrebbe rendere difficile la sopravvivenza delle specie animali, compresa quella umana.

Il futuro della terra e il movimento dei continenti

La crosta terrestre è in costante spostamento, spinta dalle forze interne che muovono le placche tettoniche su tempi che si misurano in milioni di anni. Nel corso della storia geologica della Terra, si sono alternati cicli di aggregazione e separazione dei continenti, con la nascita e la dissoluzione di grandi supercontinenti. Sono almeno tre quelli conosciuti: Rodinia, Pannotia e Pangea. Oggi sappiamo che questo processo non si è fermato: nei prossimi 250 milioni di anni, secondo simulazioni, le terre emerse si riuniranno in un nuovo supercontinente battezzato Pangaea Ultima.

Calcolo sorprendente indica la data futura della possibile fine dell’umanità sulla Terra
Un piccolo globo della Terra, con i suoi continenti e oceani, giace su un terreno fertile e ricco di nutrienti. – radiocitybar.it

Questa vasta massa di terra dovrebbe collocarsi attorno all’equatore, comprendendo l’unione di Europa, Asia, Africa e Americhe, con una configurazione geologica senza precedenti dalla fine del Paleozoico. Il fatto che il supercontinente sorga vicino all’equatore è significativo, dato che quella zona è già caratterizzata da climi intensi e variabili. La posizione potrebbe accentuare queste condizioni, portando a un clima particolarmente difficile da gestire.

Oltre allo spostamento fisico, le conseguenze per gli ecosistemi saranno profonde. Senza la separazione degli oceani che oggi raffreddano e irrigidiscono il clima, gli ambienti interni del supercontinente subiranno una trasformazione radicale. Le modifiche climatiche potrebbero ridurre significativamente la capacità della Terra di ospitare una varietà di vita come quella attuale.

Le condizioni che metteranno alla prova la sopravvivenza

Un problema cruciale nella formazione di Pangaea Ultima sarà la creazione di una trappola di calore su larga scala. La mancanza di ampie superfici oceaniche prive di acqua contribuirà a un aumento notevole delle temperature e dell’umidità negli interni del continente. Le simulazioni indicano che molte aree potrebbero vedere temperature superiori ai 40 gradi Celsius, mentre alcune zone raggiungerebbero o supererebbero i 50 gradi, livelli che risultano fatali per la maggior parte dei mammiferi.

In parallelo, l’inerzia generata dallo scontro delle grandi placche favorirà una intensa attività vulcanica. Questa fase di eruzioni massicce emetterà ingenti quantità di anidride carbonica, accelerando l’effetto serra e aumentando ulteriormente le temperature atmosferiche. L’accumulo di calore e gas serra renderà il clima estremamente mutevole e impegnativo per la gestione degli habitat naturali.

Chi vive in ambiente urbano spesso non percepisce direttamente l’impatto dell’atmosfera e di queste emissioni sui sistemi viventi. Tuttavia, la pressione esercitata sull’ecosistema sarà enorme e metterà a dura prova la biodiversità globale, costringendo molte specie a dover lottare o adattarsi a condizioni estreme.

L’influenza solare e le trasformazioni globali

Non solo il pianeta sarà coinvolto in cambiamenti significativi: anche il Sole modificherà le sue caratteristiche. Tra 250 milioni di anni, si prevede un aumento della luminosità solare di circa il 2,5% rispetto all’attuale, un dato che implicherà una maggiore quantità di energia termica ricevuta dalla Terra.

Questa crescita nella radiazione solare, combinata con l’intensificarsi dell’attività vulcanica e la riduzione degli oceani nella configurazione del supercontinente, determinerà un quadro climatico senza precedenti nella storia del pianeta. Molte aree si trasformeranno in zone invivibili per i mammiferi, inclusi gli esseri umani, alle prese con limiti ambientali insormontabili.

Un aspetto spesso trascurato è il ruolo chiave che il Sole gioca nel definire la abitabilità terrestre. Anche in orizzonti temporali lontani, le variazioni stellari determinano condizioni sempre più problematiche sul piano termico e climatico.

Le proiezioni si basano su modelli climatici sofisticati pubblicati nella letteratura scientifica, confermando che Pangaea Ultima sarà associata a uno degli ambienti più ostili per la vita terrestre. Questo ci invita a riflettere su come fenomeni lenti e distanti nel tempo possano condizionare profondamente il futuro del nostro pianeta.

×