Spingere troppo nel soffiarsi il naso può compromettere udito e seni nasali, ecco perché evitarlo

Spingere troppo nel soffiarsi il naso può compromettere udito e seni nasali, ecco perché evitarlo

Lorenzo Fogli

Dicembre 17, 2025

Soffiarsi il naso: un gesto che sembra ovvio, quasi automatico. Eppure, la delicatezza con cui lo si esegue fa tutta la differenza. Una pressione troppo forte può portare a conseguenze poco note, ben lontane dal fastidio passeggero. Nei centri urbani, la sensazione emerge soprattutto con l’inverno, quando raffreddori e congestioni sono all’ordine del giorno. Ecco, il modo di liberare il naso incide davvero sulla nostra salute quotidiana. La pressione interna al condotto nasale non riguarda solo il naso stesso, ma coinvolge anche strutture legate all’equilibrio e all’udito, e questo vale la pena tenerlo a mente.

C’è chi, probabilmente anche tu, si libera il naso espirando forte da entrambe le narici in un colpo solo. Una pratica comune, senza dubbio, ma che può far schizzare in alto la pressione nelle vie aeree superiori. Così il muco – invece di uscire – rischia di spostarsi verso zone delicate, aprendo la strada a infezioni o infiammazioni. Il naso, l’orecchio e i seni paranasali sono più collegati di quanto si pensi, e ogni gesto fatto con poco accorgimento può riverberarsi su queste aree. Negli ambienti cittadini, specie quando arriva il freddo, gli sbalzi di temperatura e l’aria secca peggiorano la situazione, facendo aumentare il rischio di complicazioni.

I rischi reali di soffiarsi il naso con troppa forza

Quando soffiare il naso diventa una questione di forza eccessiva, la pressione nelle cavità nasali può toccare livelli alti, persino superiori a quelli di uno starnuto. Il risultato? Un peso non indifferente su strutture sensibili come la tuba di Eustachio: un piccolo canale che collega il naso con l’orecchio medio. Se la pressione spinge il muco – o peggio – agenti infettivi proprio lì, cresce il rischio di otite media. Quel disturbo fastidioso che può causare dolore forte, febbre e, a volte, danneggiare l’udito in modo permanente.

Spingere troppo nel soffiarsi il naso può compromettere udito e seni nasali, ecco perché evitarlo
Una donna si soffia il naso, arricciando il viso e mostrando disagio. Un gesto quotidiano che, se mal eseguito, può avere conseguenze inaspettate. – radiocitybar.it

Non solo. Anche i seni paranasali risentono di una spinta troppo energica. Possono peggiorare sinusiti già presenti o – peggio – scatenarne di nuove. Un fenomeno che si fa sentire maggiormente nel periodo invernale, quando il freddo, la temperatura bassa e la secchezza ambientale mettono a dura prova le mucose nasali. E poi, c’è un effetto che in pochi menzionano: le vertigini. Come mai? Dipendono dalle variazioni di pressione nell’orecchio interno dove si trova il sistema vestibolare – quello che regola il nostro equilibrio. Soffiare troppo forte impatta sull’hiatus tubarius, alterando il liquido cocleare e, quindi, il nostro senso di stabilità personale.

Un altro dettaglio non da poco: la pressione esagerata può rompere i minuscoli capillari nelle mucose, provocando epistassi, cioè sanguinamenti nasali spesso difficili da gestire. Specie per chi ha già fragilità capillare o infiammazioni croniche. Insomma, usare moderazione nel soffiarsi il naso non è soltanto una questione di delicatezza, ma un vero e proprio gesto salutare per evitare problemi anche seri.

Come evitare danni: tecniche e consigli pratici

Quando si tratta di prendersi cura di naso e orecchio, adottare una tecnica giusta nel soffiarsi il naso fa davvero la differenza. Il primo trucco? Soffiare con una pressione moderata e concentrarsi su una narice per volta. Così si evita di far salire troppo la pressione, che – come abbiamo visto – può far peggiorare la situazione o crearne di nuove. Poi, tenere la bocca leggermente aperta durante il gesto aiuta a distribuire la pressione interna: niente sovraccarichi inutili sulle vie respiratorie.

Da non sottovalutare: usare fazzoletti di carta puliti è un’ottima pratica per evitare infezioni. Subito dopo, buttarli via e lavare bene le mani, soprattutto nei periodi con tanti virus in giro – per esempio, dalle parti di Milano quando fa freddo – aiuta a stare più tranquilli. Altra cosa: ci sono modi naturali per mantenere le vie respiratorie libere senza forzare troppo. Una piccola inalazione di vapore – magari con oli essenziali come l’eucalipto – ammorbidisce il muco, e lo aiuta a uscire da solo. Senza sforzi. Idratarsi bene, tramite tisane o brodi caldi, fa parte dello stesso gioco, perché mantiene integre le mucose – cosa spesso trascurata ma che invece conta davvero.

Se la congestione dura troppo o si presentano sintomi come dolore alle orecchie, febbre o sanguinamenti frequenti, conviene sentire un medico. Visite specialistiche o una semplice rinoscopia individuano eventuali complicazioni prima che diventino gravi. Il problema più comune? Il ritardo nell’affrontare il fastidio nasale, che trasforma il disagio in qualcosa di più serio. Ecco perché, anche nei gesti più semplici, vale la pena stare attenti: una prevenzione vera, senza scappatoie.

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