Quando potare il melograno per ottenere frutti sani e raccolti abbondanti: tempi e tecniche efficaci

Quando potare il melograno per ottenere frutti sani e raccolti abbondanti: tempi e tecniche efficaci

Lorenzo Fogli

Dicembre 18, 2025

Spesso la potatura del melograno viene lasciata un po’ in secondo piano, eppure si tratta di un passaggio che fa una bella differenza per la pianta e per ottenere frutti in quantità. Tagliare via rami troppo fitti o malandati migliora l’aerazione e fa entrare più luce nella chioma, due cose che non si possono sottovalutare per una crescita equilibrata. Insomma, non serve solo a rendere la pianta più carina da vedere, ma incide anche sulla produzione e sulla resistenza contro stress vari. Se coltivi melograni da qualche tempo, sai che la potatura regolare vale come un’assicurazione sulla durata e sulla qualità dei frutti.

Da noi, specialmente in Italia dove il clima può cambiare parecchio da una zona all’altra, la potatura va fatta con attenzione ancora maggiore. I melograni ben sistemati reggono meglio il peso dei frutti: se no si rompono e salta tutta la raccolta. Quando intervenire e come farlo sono dettagli che contano: una potatura fatta con giudizio spinge la pianta a far germogliare rami nuovi e pieni di vigore, mantenendo la chioma in salute.

Il momento più indicato per potare il melograno

Il periodo in cui si pota ha effetti diretti su come la pianta reagirà e su come andrà l’anno successivo. In genere si agisce prima che inizi la ripresa vegetativa, così la pianta può godersi tutte le energie per i nuovi getti. Nel Nord Italia, con clima mediamente temperato, il momento migliore è tra fine inverno e inizio primavera, mentre dove fa più freddo si aspetta che il rischio gelate passi.

Quando potare il melograno per ottenere frutti sani e raccolti abbondanti: tempi e tecniche efficaci
Un melograno aperto mostra i suoi arilli rosso vivo e succosi, pronti per essere gustati o per guarnire piatti e dessert. – radiocitybar.it

Ma non basta guardare il calendario. È osservando la pianta che si capisce quando è il momento: se vedi uscire resina o i rami iniziare a ingrossarsi, allora l’attività sta per partire. Nei giardini urbani certi dettagli passano spesso inosservati, ma chi ha un melograno in mezzo alla campagna sa che sintonizzarsi sul suo ritmo è un vantaggio. Non è roba da poco.

Occhio anche al meteo, per evitare tagli fatti troppo presto che possono danneggiare la pianta. Serve esperienza e un pochino di attenzione all’ambiente, così gli interventi si fanno col giusto passo e cresce tutto uniforme, senza sorprese brutte.

Le tecniche di potatura per un melograno sano e produttivo

Potare il melograno non è roba a caso: si seguono regole precise che mirano a mantenere l’albero in equilibrio e produttivo nel tempo. Nei primi anni si fa la potatura di formazione: si costruisce una struttura robusta e luminosa, eliminando rami deboli o troppo disordinati. Così si evita il tutto esaurito di rami, che bloccherebbe luce e favorirebbe ristagni d’umidità – roba che non serve a nessuno.

Poi arriva la potatura di allevamento, quella dove si tagliano rami che si fanno concorrenza per tenere solo i più forti e ben messi. L’effetto? Più luce dentro la chioma, meno malattie e funghi in agguato. Quando arriva il periodo della frutta, può servire anche un po’ di diradamento: alleggerire i rami dal peso dei frutti è come togliere un peso di dosso, evitando rotture.

Una potatura fatta come si deve non si limita a proteggere la salute del melograno, ma stimola anche i nuovi rami robusti che serviranno per le stagioni a venire. Se hai poco spazio, è la via giusta per tenere l’albero contenuto senza che perda in produttività. Insomma, potare è una mossa strategica – una di quelle da non sottovalutare quando vuoi coltivare melograni con successo nel tempo.

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